I beni confiscati alla mafia diventano beni comuni
A Castelvetrano, cittadina della provincia di Trapani tristemente nota per essere la terra d’origine del superlatitante boss Matteo Messina Denaro, il CRESM ha dato vita alla FATTORIA VITATTIVA BIO su un terreno confiscato alla mafia di 7 ettari destinati alla coltivazione biologica di verdure e piante officinali.
Il progetto parte dal 2013 con l’obiettivo di mettere in rete le competenze, recuperare e ridare valore alle risorse del territorio, creare gli strumenti per la partecipazione attiva delle categorie svantaggiate, fornire servizi utili, creare nuove opportunità. Il progetto è sostenuto da Fondazione con il Sud e dalla Tavola Valdese.
Tre sono le azioni progettuali centrali, reciprocamente complementari: l’attivazione di un laboratorio di inclusione socio-lavorativa (LIS) per soggetti svantaggiati; la mappatura delle risorse territoriali accessibili; la valorizzazione del terreno confiscato alla mafia. In collaborazione con i servizi sociali del Comune di Castelvetrano si è data l’opportunità a persone portatrici di disabilità di lavorare nella Fattoria VitAttiva Bio per la gestione delle colture e degli orti familiari destinati alla comunità locale.
Il terreno gestito dal CRESM, un tempo adibito ad agrumeto e inattivo da circa 40 anni, rinasce con la coltivazione di ortaggi e di piante officinali, prestandosi inoltre ad altri progetti sociali sul modello delle fattorie didattiche.
Grazie alla realizzazione di una mappatura nella provincia di Trapani dei siti e dei servizi con alto potenziale turistico accessibili a persone con disabilità, il progetto Fattoria VitAttiva Bio offre la possibilità di promuovere il turismo locale sostenibile.
Il progetto è finanziato da:
FONDAZIONE CON IL SUD
TAVOLA VALDESE
Link al progetto:
FATTORIA VITATTIVA BIO